La castrazione del gatto rappresenta un intervento veterinario importante, che contribuisce a migliorare la qualità di vita dell’animale e facilita la convivenza in casa. Questo procedimento, oltre a rispondere a esigenze di salute, porta con sé anche numerosi vantaggi comportamentali.
In questa guida, troverai tutte le informazioni necessarie su quando e come eseguire l’intervento, quali sono i benefici e i possibili rischi, con consigli pratici per la cura post-operatoria. Potrai scoprire anche come questa operazione può influenzare il comportamento del tuo gatto e cosa aspettarti, con risposte chiare e facili da comprendere.
Che cos’è la castrazione del gatto?
Per castrazione si intende un intervento chirurgico volto a rimuovere i testicoli del gatto maschio, chiamato anche orchiectomia. L’obiettivo principale è bloccare la produzione di ormoni sessuali maschili, in particolare il testosterone, responsabile di molti comportamenti indesiderati e di alcune problematiche di salute.
Dal punto di vista medico, questa procedura è considerata sicura e viene spesso consigliata dai veterinari per i suoi benefici. Tra questi, ci sono la riduzione delle fughe in cerca di femmine, il calo della marcatura territoriale con l’urina e la diminuzione delle aggressioni verso altri gatti. Inoltre, la castrazione aiuta a prevenire alcune patologie, come tumori testicolari, infezioni dell’apparato riproduttivo e ingrossamenti della prostata.
Come alternativa, soprattutto in casi particolari, si può optare per la vasectomia, che consiste nella legatura e resezione dei dotti deferenti. Tuttavia questa operazione rende il gatto sterile senza modificare i comportamenti legati agli ormoni, motivo per cui viene utilizzata meno frequentemente rispetto all’orchiectomia.
Molti si chiedono quale sia la differenza tra castrazione e sterilizzazione: generalmente, i due termini vengono confusi, ma la sterilizzazione è un’operazione più generale, applicabile sia ai maschi che alle femmine, e non sempre comporta la rimozione dei testicoli.
Se vuoi approfondire l’argomento relativo alle femmine, ti suggeriamo di consultare la nostra guida dedicata alla sterilizzazione della gatta.
Quando è il momento giusto per castrare il gatto?
Il periodo più consigliato è tra i 4 e i 6 mesi di età, ovvero prima che il gatto raggiunga la maturità sessuale. Augurarsi di operare il più presto possibile permette di prevenire comportamenti problematici come le marcature e le fughe, molto più difficili da correggere in età adulta.
Alcuni veterinari preferiscono intervenire a partire dal quarto mese, purché il gatto abbia un peso adeguato. Questa tempistica può essere utile anche per evitare che l’animale sviluppi abitudini difficili da modificare successivamente.
È possibile anche castrare un gatto già adulto: in questo caso i benefici comportamentali potrebbero essere meno evidenti, ma comunque l’intervento rimane consigliato per motivi di salute e di gestione.
La scelta del momento migliore dipende da diversi fattori, come:
- Le condizioni di salute dell’animale: se il gatto presenta patologie o problematiche mediche, è importante valutare attentamente l’intervento con il veterinario.
- L’origine del gatto: in caso di gatti randagi o adottati, è preferibile procedere il prima possibile, per prevenire gravidanze indesiderate e comportamenti problematici.
- La razza e le dimensioni: alcune razze più grandi della media maturano più lentamente e potrebbero richiedere un’attesa leggermente più lunga prima dell’intervento.
Il momento più indicato per castrare un gatto maschio è generalmente compreso tra i 4 e i 6 mesi di età, quando l’animale non ha ancora raggiunto la maturità sessuale. Come accennato in precedenza, l’intervento può effettivamente prevenire comportamenti indesiderati, come la marcatura territoriale e le fughe alla ricerca di femmine.
Alcuni veterinari raccomandano la castrazione a partire dal quarto mese, a patto che il gatto abbia raggiunto un peso adeguato. Questa tempestività può essere utile per evitare comportamenti problematici che potrebbero risultare difficili da correggere in seguito.
È possibile eseguire la castrazione anche in età adulta, ma i benefici comportamentali potrebbero essere meno evidenti nei gatti che hanno già sviluppato determinati atteggiamenti.
La scelta del momento giusto è influenzata da diversi fattori, quali:
- Le condizioni di salute dell’animale: gatti con malattie o problematiche mediche preesistenti necessitano di un monitoraggio attento prima e dopo l’intervento.
- L’origine del gatto: per i gatti randagi o adottati, è consigliabile procedere con la castrazione il prima possibile per prevenire gravidanze indesiderate e ridurre comportamenti problematici.
- La razza e le dimensioni: alcune razze di grandi dimensioni maturano più lentamente, pertanto potrebbe essere opportuno posticipare leggermente l’intervento.
Vantaggi e benefici della castrazione
Numerosi sono i vantaggi derivanti dalla castrazione, sia dal punto di vista sanitario che comportamentale.
Tra i principali, si nota subito una significativa riduzione dei comportamenti territoriali, come la marcatura dell’urina, molto fastidiosa per i proprietari. Inoltre, i gatti castrati mostrano meno tendenza all’aggressività verso altri animali, contribuendo a una maggiore tranquillità in casa e a ridurre il rischio di ferite o infezioni dovute a combattimenti.
Dal lato comportamentale a lungo termine, molti gatti diventano più docili e affettuosi, instaurando un legame più forte con i loro proprietari.
Sul piano della salute, l’intervento riduce di molto il rischio di tumori testicolari e di alcune problematiche alla prostata. Inoltre, diminuisce la possibilità di contrarre malattie trasmesse attraverso i morsi e i combattimenti, come la FIV (immunodeficienza felina) e il FeLV (leucemia felina), riducendo così situazioni di pericolo.
Studi condotti mostrano che i gatti sterilizzati tendono ad avere una vita più lunga rispetto a quelli non castrati, anche grazie a un minore rischio di incidenti o malattie contratte in seguito a lotte.
Infine, la castrazione contribuisce a contenere la sovrappopolazione felina, evitando la nascita di cuccioli indesiderati, in particolare nei gatti che hanno accesso all’esterno o che vivono in zone di forte abbandono.
Rischi e controindicazioni
Pur essendo considerata un intervento sicuro, la castrazione può comportare alcuni rischi che meritano di essere conosciuti. Come per tutte le operazioni chirurgiche, si può verificare qualche complicazione legata all’anestesia, sebbene siano rarissime nei gatti in buona salute.
In alcuni casi, può insorgere un’infezione nel punto dell’incisione. È fondamentale seguire con attenzione le indicazioni del veterinario per la cura della ferita, così da evitare problemi.
Possibili effetti collaterali temporanei includono stanchezza o perdita di appetito nei giorni successivi all’intervento. È importante segnalare al veterinario qualsiasi patologia preesistente, come problemi cardiaci o respiratori, che possa influenzare la sicurezza dell’operazione. Nei gatti più anziani o con condizioni di salute complessa, è richiesta una valutazione approfondita per minimizzare i rischi.
Nonostante ciò, i benefici superano di gran lunga i rischi, rendendo la castrazione una scelta consigliata per garantire il benessere dell’animale e una convivenza serena.
Come si effettua la castrazione del gatto maschio
La castrazione di un gatto maschio è una procedura abbastanza semplice e veloce. Ecco i passaggi principali:
L’intervento chirurgico
Prima di operare, è importante che il gatto digiuni per circa 8-12 ore, così da ridurre eventuali rischi legati all’anestesia.
L’operazione viene realizzata sotto anestesia generale, che permette di mantenere il gatto completamente sedato. Si esegue una piccola incisione nello scroto per rimuovere i testicoli. La durata totale può variare dai 15 ai 30 minuti. A seguire, il veterinario pulisce accuratamente l’area e, se necessario, sutura con punti auto-riassorbibili, che non richiedono rimozione successiva.
Dopo l’intervento, il gatto viene attentamente monitorato durante il risveglio dall’anestesia e, nella maggior parte dei casi, può tornare a casa nello stesso giorno, con le istruzioni di cura fornite dal veterinario.
Cura post-operatoria
Dopo un intervento chirurgico, la fase di recupero riveste un’importanza fondamentale per garantire una guarigione rapida e senza spiacevoli complicazioni. Nei primi giorni, è essenziale mantenere il gatto in un ambiente tranquillo, puntando su spazi puliti e confortevoli, per ridurre al minimo il rischio di infezioni. È buona norma controllare regolarmente la ferita, verificando che non si presentino arrossamenti, gonfiori o secrezioni anomale, segni che potrebbero indicare la necessità di una visita veterinaria.
Per impedire al felino di leccare l’area appena operata, spesso si rende necessario l’uso di un collare elisabettiano, che aiuta a prevenire ulteriori irritazioni o infezioni. Durante la convalescenza, un angolo di riposo accogliente, con materiali morbidi e facilmente lavabili, favorisce il comfort e l’igiene, contribuendo anche ad accelerare il processo di cicatrizzazione. Monitorare il comportamento del gatto diventa quindi fondamentale: letargia prolungata, perdita di appetito o altri segnali di disagio richiedono l’intervento del veterinario per evitare complicazioni.
Generalmente, il periodo di convalescenza dura pochi giorni, e la maggior parte dei mici si reintegrano nelle loro attività abituali entro una settimana, tornando presto alla vita di sempre.

Alimentazione e controllo del peso nel gatto castrato
Dopo la sterilizzazione, il metabolismo del gatto può subire un rallentamento, aumentando così il rischio di sovrappeso. Per questa ragione, è essenziale adattare l’alimentazione alle nuove necessità nutrizionali, prediligendo cibi specifici pensati per gatti sterilizzati, come ad esempio Il Cibo di Beppo, formulati per offrire un apporto calorico equilibrato e favorire il mantenimento del peso ideale. Per approfondimenti, si consiglia di consultare la nostra guida sul miglior cibo per gatti sterilizzati, ricca di suggerimenti utili.
Attività fisica
Per evitare che il gatto aumenti di peso, può essere molto utile controllarlo regolarmente, almeno ogni due settimane durante i primi mesi post-intervento, così da individuare tempestivamente eventuali variazioni. Inoltre, incoraggiare l’esercizio quotidiano attraverso giochi stimolanti — come palline, topolini finti o laser — aiuta a mantenere il suo fisico in forma e a limitare gli impulsi a leccare o leccare troppo l’area operata.
Costi della castrazione del gatto
Il prezzo per la sterilizzazione di un micio varia in funzione di vari fattori: la zona geografica, l’esperienza del veterinario e i servizi inclusi nell’intervento. In media, si parte da un minimo di circa 50 euro e si può arrivare anche a 150 euro, a seconda della clinica.
Clinica privata | Struttura convenzionata | |
---|---|---|
Nord Italia | 80 - 150€ | 50 - 80€ |
Centro Italia | 70 - 130€ | 40 - 70€ |
Sud Italia e Isole | 60 - 120€ | 30 - 60€ |
Cosa comprende il costo
Il costo totale include generalmente una visita pre-operatoria, indispensabile per accertare lo stato di salute del gatto, l’anestesia generale, che garantisce sicurezza e tranquillità durante l’operazione, l’intervento chirurgico vero e proprio per la rimozione dei testicoli, e una visita di controllo post-operatoria, per monitorare che tutto proceda nel modo giusto.
Eventuali costi extra
Oltre alla cifra principale, è possibile incontrare some spese addizionali. Tra queste, il collare elisabettiano, essenziale per evitare che il gatto si lecchi la ferita: il suo prezzo si aggira tra i 10 e i 20 euro. Potrebbero essere necessari anche farmaci, come antibiotici o antidolorifici, con un costo variabile tra 10 e 30 euro, a seconda della prescrizione. Per soggetti con condizioni di salute preesistenti o per gatti più anziani, possono essere richiesti esami pre-operatori, il cui costo si posiziona tra i 40 e i 70 euro.
Miti da sfatare sulla castrazione del gatto
Sono molte le credenze infondate che frenano alcuni proprietari dal procedere con la sterilizzazione dei propri animali. Ecco alcuni dei più diffusi miti che vale la pena sfatare:
“Il gatto diventa triste o apatico.” In realtà, la castrazione non cambia la personalità del felino. Anzi, molti gatti, dopo l’intervento, tendono a mostrarsi più affettuosi e rilassati, senza perdere quella spiccata vivacità che li caratterizza.
“Perché castrare i gatti che vivono esclusivamente in casa?” Anche chi trascorre le giornate tra le mura domestiche può beneficiare di questa operazione. Essa aiuta a ridurre comportamenti indesiderati come la marcatura territoriale con urina e, in generale, contribuisce alla prevenzione di diverse patologie legate agli organi riproduttivi.
“È innaturale o crudele.” La castrazione è una procedura veterinaria consolidata e raccomandata, volta a migliorare il benessere e la salute del gatto. È rapida e, con le cure appropriate, il recupero avviene in tempi molto brevi.
“Il gatto castrato ingrassa sempre.” Anche se il metabolismo subisce qualche variazione, il naturale aumento di peso si può controllare facilmente con un’alimentazione equilibrata e un’attività fisica regolare.
Smentendo queste false credenze, si può comprendere meglio quali siano i benefici concreti della sterilizzazione e prendere decisioni più consapevoli per il benessere del proprio animale.
Domande frequenti sulla castrazione del gatto
È essenziale monitorare il gatto nei giorni successivi all'intervento. Tra i segnali di complicazioni ci sono gonfiore eccessivo, arrossamento, secrezioni anomale dalla ferita, letargia prolungata o mancanza di appetito. In presenza di questi sintomi, è fondamentale contattare il veterinario.
Alcuni gatti possono mantenere l'abitudine di marcare il territorio anche dopo la castrazione, soprattutto se l'intervento è stato effettuato in età adulta. Tuttavia, questo comportamento tende a diminuire nel tempo.
Sì, una possibile alternativa è la castrazione chimica, che prevede l'uso di farmaci per sopprimere temporaneamente la fertilità e i comportamenti legati agli ormoni. Tuttavia, questa opzione è meno comune e considerata meno efficace a lungo termine rispetto all'intervento chirurgico.
Sì, i cambiamenti comportamentali potrebbero essere meno visibili rispetto a un intervento eseguito in giovane età. Tuttavia, molti gatti adulti mostrano comunque una diminuzione nella marcatura del territorio e nell'aggressività.
Il collare elisabettiano è utile per evitare che il gatto lecchi o graffi la ferita, riducendo così il rischio di infezioni o riaperture dei punti. Sebbene il gatto possa mostrare inizialmente un certo disagio, di solito si abitua nel giro di pochi giorni.
La castrazione non ha effetti negativi sul legame tra il gatto e il suo proprietario. Al contrario, moltissimi gatti tendono a diventare più affettuosi e sereni dopo l'intervento, rafforzando ulteriormente il legame con la loro famiglia.